Il percorso terapeutico-pedagogico dell’ Audio-Psico-Fonologia consiste nella somministrazione di musica elaborata elettronicamente attraverso un sistema di cuffie speciali ossee/aeree su canali separati che permette un controllo sui singoli parametri.

La musica utilizzata è precipuamente quella di Mozart (la più “bio-compatibile”), canti gregoriani (dell’ Abbazia di Solesmes), la voce materna.

La musica viene inviata ad un sistema di processori e filtri in grado di riprodurre il cosiddetto effetto Tomatis ovvero un meccanismo di bascula toni gravi/toni acuti in grado di stimolare efficacemente ed in assoluta sicurezza i muscoli della catena ossiculare (muscolo della staffa e del martello) al fine di dinamizzare la fase primaria dell’ascolto inducendo, alternativamente, la contrazione ed il rilassamento di tali muscoli . La sicurezza è garantita dal fatto che la pressione sonora utilizzata è davvero molto bassa, e la dinamizzazione è ottenuta tramite la variazione frequenziale volta a stimolare aree tonotopicamente differenziate del sistema coclea-vestibolo.

Un ciclo standard di trattamento è così, genericamente, organizzato:

1. -Fase Preparatoria
   

(musica non filtrata, bascula sempre attiva);

Questa fase serve ad ottimizzare neuro-muscolarmente il sistema di ascolto

1. -Ritorno Sonoro Musicale
   

   (progressiva filtrazione fino al filtraggio uterino)

ecco un’altra grande intuizione di Tomatis, il concetto di ritorno al suono percepito come in utero, sostanzialmente una progressiva riambientazione sonora (assolutamente non una regressione psichica), che permetterà, alla fine del percorso, al soggetto di rivivere in altra luce (e con consapevolezza) le esperienze emozionali vissute.

1. -Voce Materna Filtrata
   

   (filtraggio uterino)

quando è possibile si utilizza la voce registrata della madre per il periodo ritenuto necessario.

- Stimolazione Motoria

   (bascula inversa)

applicata in casi specifici e non da tutti i praticanti della tecnica

1. -Parto Sonoro
   

   (graduale de-filtrazione della musica)

viene simulato, nei tempi e con le modalità adeguate, il percorso di adattamento dell’orecchio del feto-bambino all’ascolto aereo, quasi una nuova opportunità di rinascere, appunto.

Quanto appena esposto, pur semplice concettualmente, è alquanto complesso nell’applicazione e richiede esperienza e competenza nella gestione delle apparecchiature e nella redazione di programmi personalizzati, condizioni necessarie per ottenere i risultati che questa tecnica straordinaria è in grado di far raggiungere.

Un ciclo standard ha la durata di 30 ore e può essere somministrato in sedute di 1,5 / 2,0 ore a distanze ragionevolmente ravvicinate in modo da raggiungere un effetto di permanenza a lungo termine.

Più cicli possono essere necessari.

Casi specifici richiedono inoltre la possibilità di ulteriori cicli attivi in cui si utilizza la voce stessa del soggetto in ascolto attraverso un microfono, inviandola all’orecchio in tempo reale e con opportune modifiche frequenziali.